Ieri è stata una giornata difficile per me. Ero molto turbata e pensierosa, sono successe alcune cose importanti, ma in realtà non è successo niente. Ho guardato il Grande e gli ho detto, in stile "vecchio saggio":
"La cosa più difficile è capire noi stessi"
E lui mi ha guardato con gli occhioni e mi ha risposto, sicuro: "Io ho capito"
Com'e' dunque il bambino normale? Forse si limita a mangiare, crescere e sorridere dolcemente? No, non e' affatto cosi'. Il bambino normale, se ha confidenza con la madre e il padre, supera davvero se stesso. Col tempo, sperimenta la sua capacita' di provocare scompiglio, distruggere, spaventare, logorare, devastare, ingannare e trafugare...
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott
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mercoledì 13 dicembre 2017
venerdì 17 marzo 2017
Bimbo novo
Piccolo "Mamma c'è un bimbo novo nella mia squadra"
Io "Ah si?"
"Si mamma. E' grande, alto, prima faceva pallanuoto. Ha i capelli blu. Parla poco...voglio dire non è come me... insomma....
... parla quando serve"
Io "Ah si?"
"Si mamma. E' grande, alto, prima faceva pallanuoto. Ha i capelli blu. Parla poco...voglio dire non è come me... insomma....
... parla quando serve"
martedì 3 gennaio 2017
Riflessioni da spot
giovedì 24 novembre 2016
Piccoli maschi crescono
Io: "Amore è vero che hai litigato con la tua amica C.?"
Grande: "No, perchè?". Risponde senza dare molto peso alla mia domanda.
"Sua mamma dice che C. è molto dispiaciuta perchè non sei più suo amico, e che C. crede sia stata colpa di L. che ha detto delle cose non vere a te su C."
"Ma veramente per me è tutto normale"
"Non hai notato niente di diverso nel comportamento di C.?"
"No però alcune sue amiche mi hanno detto che C. era un po' preoccupata per la nostra amicizia"
"E quindi tu hai parlato con C.?"
"No, se c'è un problema può venire lei a dirmelo"
"Ma non l'hai vista un po' strana?"
"No, bo, normale. Insomma per me è tutto normale"
"Ma insomma se vedi un tuo amico od una tua amica un po' strani o preoccupati non gli chiedi niente?"
"No, se c'è qualcosa verranno loro a dirmelo"
...
Perchè per i maschi è tutto così dannatamente semplice?
Grande: "No, perchè?". Risponde senza dare molto peso alla mia domanda.
"Sua mamma dice che C. è molto dispiaciuta perchè non sei più suo amico, e che C. crede sia stata colpa di L. che ha detto delle cose non vere a te su C."
"Ma veramente per me è tutto normale"
"Non hai notato niente di diverso nel comportamento di C.?"
"No però alcune sue amiche mi hanno detto che C. era un po' preoccupata per la nostra amicizia"
"E quindi tu hai parlato con C.?"
"No, se c'è un problema può venire lei a dirmelo"
"Ma non l'hai vista un po' strana?"
"No, bo, normale. Insomma per me è tutto normale"
"Ma insomma se vedi un tuo amico od una tua amica un po' strani o preoccupati non gli chiedi niente?"
"No, se c'è qualcosa verranno loro a dirmelo"
...
Perchè per i maschi è tutto così dannatamente semplice?
lunedì 19 settembre 2016
Dire e donare
Piccolo "Mamma si può dire quando uno dona?"
Io "Intendi quando qualcuno fa della beneficenza?"
"Si"
"Si che si può dire, è una scelta personale di chi la fa, se parlarne o meno. Perché?"
"Perché il primo giorno di scuola è venuto il sindaco e gli ho chiesto se donava"
"E lui cosa ha risposto?"
"Ha risposto che non si dice se uno fa o no beneficenza ... secondo me non la fa"
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Io "Intendi quando qualcuno fa della beneficenza?"
"Si"
"Si che si può dire, è una scelta personale di chi la fa, se parlarne o meno. Perché?"
"Perché il primo giorno di scuola è venuto il sindaco e gli ho chiesto se donava"
"E lui cosa ha risposto?"
"Ha risposto che non si dice se uno fa o no beneficenza ... secondo me non la fa"
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domenica 26 giugno 2016
Io sapere l'italiano
Grande "Mamma?"
Io "Dimmi"
Grande "Certo che è difficile cantare mentre suonare"
Io " AUGH"
Io "Dimmi"
Grande "Certo che è difficile cantare mentre suonare"
Io " AUGH"
martedì 21 giugno 2016
Confidenze serali
Grande "Mamma, lo sai cosa mi ha detto il mio amico D.? Che le bimbe al mare, quelle che hanno i pantaloncini, quasi sempre è perché hanno le mestruazioni."
Io "Davvero?"
Grande "Si, me lo ha detto D."
Io "Probabilmente usano l'assorbente normale, che si vede dal costume, e quindi indossano anche i pantaloncini. Altre useranno l'assorbente interno, così possono stare liberamente in costume"
Grande "Perché l'assorbente normale non è interno?"
Io "Si, ma non così interno come l'assorbente interno"
......
Grande "Mamma ho capito, è quello della pubblicità che fanno i maschi!"
Io "Si, bravissimo"
......
Grande "Mamma comunque quelle con i pantaloncini hanno le mestruazioni, me lo ha detto D."
"OK".
martedì 5 aprile 2016
La verità sui colori
Piccolo "Mamma è vero che il mio amico B. sembra irlandese? E' bianchissimo di pelle, però non ha i capelli arancioni"
Io "Si è vero, solo che appunto non è rosso"
Piccolo "Perché tutti vi ostinate a dire rossi, sono arancioni i capelli, non rossi, arancioni!"
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Io "Si è vero, solo che appunto non è rosso"
Piccolo "Perché tutti vi ostinate a dire rossi, sono arancioni i capelli, non rossi, arancioni!"
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giovedì 31 marzo 2016
Scelte naturali
Piccolo "Mamma hai presente quello shampoo che compri te? Quello al legno, tutto naturale?"
Io "Si amore è biologico e poco aggressivo col cuoio capelluto"
Piccolo "Ecco mamma io VOGLIO UNO SHAMPOO CHIMICO ALLA FRAGOLA O ALLA MENTA FORTE".
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Io "Si amore è biologico e poco aggressivo col cuoio capelluto"
Piccolo "Ecco mamma io VOGLIO UNO SHAMPOO CHIMICO ALLA FRAGOLA O ALLA MENTA FORTE".
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giovedì 3 settembre 2015
Praticità e ottimismo
"Mamma noi non vogliamo la baby sitter quest'anno".
"E perché?"
"Perché nessuno dei nostri amici ce l'ha".
Rieccoci col solito problema. In una piccola città di provincia, dove contravvenendo ad ogni principio di biologia ogni bambino ha 18 nonni disponibili, mamme che lavorano quasi tutte part time e 78 zii tra naturali ed acquisiti, il concetto che nessuno ha la baby sitter (quasi nessuno) continua a minare l'organizzazione familiare.
"Vi ho spiegato che dovete guardare nel vostro piatto, e non in quello degli altri".
"Si però ora che non c'è più nonna Ilva, nonno sarà più libero e i nonni ci tengono volentieri".
Ecco qui che emerge il senso pratico dei bambini.
"Ma glie lo avete chiesto?"
"No, ma lo sappiamo."
E' bello avere dei figli ottimisti.
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"E perché?"
"Perché nessuno dei nostri amici ce l'ha".
Rieccoci col solito problema. In una piccola città di provincia, dove contravvenendo ad ogni principio di biologia ogni bambino ha 18 nonni disponibili, mamme che lavorano quasi tutte part time e 78 zii tra naturali ed acquisiti, il concetto che nessuno ha la baby sitter (quasi nessuno) continua a minare l'organizzazione familiare.
"Vi ho spiegato che dovete guardare nel vostro piatto, e non in quello degli altri".
"Si però ora che non c'è più nonna Ilva, nonno sarà più libero e i nonni ci tengono volentieri".
Ecco qui che emerge il senso pratico dei bambini.
"Ma glie lo avete chiesto?"
"No, ma lo sappiamo."
E' bello avere dei figli ottimisti.
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mercoledì 3 dicembre 2014
Anticipare i desideri dei propri figli
Lo facciamo in continuazione. Li nutriamo prima che ci dicano che hanno fame, li copriamo prima che ci dicano che hanno freddo. E' la logica del commercio applicata all'ambito familiare. Così a Natale ci scervelliamo per capire cosa potrebbero volere che non hanno già e cosa potrebbe sorprenderli di più. Per creare poi un adulto che non sa comprendere i propri bisogni e non sa capire bene cosa lo appagherà o cosa colmerà i suoi vuoti, perché fin da bambino è stato sempre anticipato.
Non sarebbe meglio ogni tanto arrivare un po' in ritardo?
Non sarebbe meglio ogni tanto arrivare un po' in ritardo?
martedì 28 maggio 2013
La crisi vista da un bambino, e da sua mamma
"Mamma è vero che c'è la crisi?"
"Si amore, è vero."
"E cosa è la crisi?"
"E' quando molte persone perdono il loro lavoro, e molte persone non riescono a trovare un lavoro, quindi si è tutti più poveri e più attenti alle spese."
"E perché c'è la crisi?"
"Domanda difficile. Io credo che ognuno di noi dovrebbe rivedere il proprio stile di vita, perché il pianeta con le sue risorse non riesce più a sostenere tutti e soprattutto questo alto livello di consumi di alcuni di noi. Inoltre le banche hanno speculato sui nostri soldi invece di investire e creare lavoro, quindi adesso ci troviamo senza soldi e con niente su cui vivere."
"E quanto finisce la crisi?"
"Non so, direi che durerà ancora tutto quest'anno sicuramente. Forse dal prossimo si potrà vedere un piccolo miglioramento."
Prima di fare la mamma avrei dovuto anche laurearmi in economia.
"Si amore, è vero."
"E cosa è la crisi?"
"E' quando molte persone perdono il loro lavoro, e molte persone non riescono a trovare un lavoro, quindi si è tutti più poveri e più attenti alle spese."
"E perché c'è la crisi?"
"Domanda difficile. Io credo che ognuno di noi dovrebbe rivedere il proprio stile di vita, perché il pianeta con le sue risorse non riesce più a sostenere tutti e soprattutto questo alto livello di consumi di alcuni di noi. Inoltre le banche hanno speculato sui nostri soldi invece di investire e creare lavoro, quindi adesso ci troviamo senza soldi e con niente su cui vivere."
"E quanto finisce la crisi?"
"Non so, direi che durerà ancora tutto quest'anno sicuramente. Forse dal prossimo si potrà vedere un piccolo miglioramento."
Prima di fare la mamma avrei dovuto anche laurearmi in economia.
venerdì 21 dicembre 2012
Multicultura
Cosa fanno due bambini italiani quando incontrano due bambini "portogallesi"?
Si fanno spiegare le parolacce in "portogallese".
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Si fanno spiegare le parolacce in "portogallese".
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venerdì 28 settembre 2012
Mamma, te sei uguale alla maestra
"Perché anche lei porta i figli sul seggiolino in macchina, non è alla moda, ed ha gli occhiali".
Sono soddisfazioni.
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martedì 31 luglio 2012
Regola Numero Uno
(In livornese)
Coi figlioli bisogna stacci.
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martedì 15 novembre 2011
Logica disarmante
"Mamma, te sei più contenta quando noi siamo felici o quando noi siamo tristi?"
"Quando siete felici! Se voi siete felici anche io sono felice."
"Io invece sono più contento quando voi siete un po' felici ed un po' tristi"
"E perchè?"
"Perchè quando voi siete un po' felici un po' tristi mi comprate un regalino".
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"Quando siete felici! Se voi siete felici anche io sono felice."
"Io invece sono più contento quando voi siete un po' felici ed un po' tristi"
"E perchè?"
"Perchè quando voi siete un po' felici un po' tristi mi comprate un regalino".
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giovedì 13 ottobre 2011
Progetti importanti
"Da grande voglio combattere la mafia"
"E come farai?"
"Col carrarmato"
"Mica si fa così, non si capisce quali siano i cattivi e quali no, dovresti cercare il capo ed arrestarlo, ma non è facile capire chi è e dove si nasconde"
"Invece si mamma, il capo sta sulla poltrona, il capo tratta tutti da schiavi, il capo è sempre l'ultimo a morire"
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"E come farai?"
"Col carrarmato"
"Mica si fa così, non si capisce quali siano i cattivi e quali no, dovresti cercare il capo ed arrestarlo, ma non è facile capire chi è e dove si nasconde"
"Invece si mamma, il capo sta sulla poltrona, il capo tratta tutti da schiavi, il capo è sempre l'ultimo a morire"
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mercoledì 8 giugno 2011
L'estate dei bimbi
Tra poco finisce la scuola. Mi ricordo quando finivo io la scuola, poi c'era l'estate. Estate = al mare tutti i giorni o quasi. Per i bambini di oggi, con genitori entrambi al lavoro, estate = campi solari, oppure nonni, un po' con i genitori in ferie, corse per portarli al mare. Sono già stanca. Estate = che casino! Estate = che fatica per far riposare un po' questi bimbi. Estate = come riempire tutto questo tempo senza scuola.
Ecco. Sarà questa l'estate dei bimbi.
lunedì 21 marzo 2011
I nativi digitali
Fulmini
All’ultima riunione di interclasse alcune insegnanti di prima elementare hanno esposto delle importanti problematiche che notano sui nostri figli seienni.
L’incapacità di ascoltare, la poca perseveranza, la poca continuità nel lavoro svolto, la scarsa attenzione, la poca capacità di gestirsi da soli e di organizzarsi nel gioco e nel tempo libero, l’intolleranza all’attesa, l’immaturità, l’incapacità di eseguire compiti semplici come spogliarsi e vestirsi da soli.
Anche se i problemi non riguardavano per fortuna la nostra classe, ho chiesto ai docenti delle indicazioni per superarli.
Il suggerimento è stato di responsabilizzare i bambini invitandoli a svolgere da soli i compiti a casa, abituandoli ad ascoltare ripetendo al massimo una o due volte i messaggi verso di loro, abituandoli ad aspettare, non lasciandoli da soli davanti alla TV o al PC, rendendoli indipendenti.
Io aggiungerei che sarebbe buona abitudine non organizzare completamente la giornata dei nostri bambini, ma lasciare anche delle ore libere in cui, magari in un parco, possano organizzare con gli altri bambini i giochi da fare senza l’intervento dell’adulto, in modo che siano loro a stabilire tempi e regole.
È saltato fuori, ovviamente, anche il tema del mondo digitale, dai vari Nintendo, alla Play Station, alla Wii, al PC, ad Internet, al cellulare. Occorre conoscere prima di giudicare. Noi generazione non digitale nativa sentiamo spesso queste entità elettroniche fuori dal nostro controllo e tendiamo quindi a rifiutarle o demonizzarle, mentre i bambini sono spesso già più bravi dei ragazzi a farne uso. A suon di pigiare tasti, dicono le maestre, questi bambini non sanno fare altro, nemmeno usare le forbici o capire lo spazio di un foglio e saperlo utilizzare, o riuscire a colorare un disegno. A suon di vivere incollati al PC, perdono il contatto con la realtà non riescono a giocare con gli altri bambini nè comunicare in modo efficace.
Se parliamo di giochi elettronici, questi devono a mio avviso essere usati con parsimonia, in casa per un tempo limitato al giorno, gli esperti parlano di mezz’ora. La Play Station, per la vividità dei giochi e la violenza di alcuni, si sconsiglia prima dei 10 anni. Il cellulare è sconsigliato prima dei 12 anni in quanto la corteccia celebrale di un bambino è troppo sottile e prima di questa età potrebbe risultare dannoso. Il PC è uno strumento. Come tale deve essere trattato. Non è un mondo, non è intelligente, è uno strumento per calcolare (veniva chiamato calcolatore), per comunicare, per simulare. Impariamo ad utilizzarlo con intelligenza. Educhiamo i nostri bambini a vederlo come un oggetto utile, simpatico, ma sempre meno di un pallone colorato.
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mercoledì 20 ottobre 2010
I bimbi stronzetti
Uno dei tanti pomeriggi passati al parco dopo la scuola, il grande gioca con alcuni suoi compagni di classe. Presta ad uno di loro, Francesco, un gioco, un piccolo personaggio di plastica. Dopo un po’ Francesco si rifiuta di restituirlo. Successivamente finge di averlo perso, ma chiaramente lo tiene nella tasca dei jeans.
Quello che avrei voluto fare: prendere a badilate il bimbo stronzetto.
Quello che ho fatto appena il grande mi ha chiesto “Mamma, non mi rivuole dare il gioco”
“Amore, fattelo ridare, oppure dillo alla sua mamma. Ha la tua solita età, dovete sbrigarvela da soli; se poi fa una cosa del genere in classe mamma non può sempre essere lì ad aiutarti”.
Risultato: il bimbo stronzetto si è tenuto il giochino, ma sono convinta che il mio grande ci penserà tre volte prima di prestargli di nuovo qualcosa.
Che cosa avreste fatto voi? Mio marito sarebbe intervenuto, io sarei intervenuta solo se mi fossi trovata nella situazione contraria, ovvero uno dei miei faceva il furbo con un altro bimbo.
Ma facciamo bene, qui in Italia, ad insegnare ai nostri figli ad essere corretti?
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