Com'e' dunque il bambino normale? Forse si limita a mangiare, crescere e sorridere dolcemente? No, non e' affatto cosi'. Il bambino normale, se ha confidenza con la madre e il padre, supera davvero se stesso. Col tempo, sperimenta la sua capacita' di provocare scompiglio, distruggere, spaventare, logorare, devastare, ingannare e trafugare...
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott

mercoledì 29 settembre 2010

Evidenti diversità


Astronave

Stamani ho portato i bimbi a scuola ed alla materna. Di solito invece li vado a prendere. Sembravo una locomotiva con rimorchio. Io il treno, loro il rimorchio. Ho seriamente pensato di comprargli le scarpe con le ruote, attaccarli alla cintura e portarli veloce all’ingresso dell’edificio scolastico. Soprattutto al piccolo, che indugia sui fiorellini, le bacche d’alloro e le lumache infreddolite. Mi sono fatta largo tra un agglomerato di genitori coi loro bimbi, assiepati di fronte all’ingresso a parlare, disinteressati al prescuola. Noi invece si. Noi aderiamo e paghiamo per il prescuola. Spingo il portone a spinta, saluto, lascio il grande, lo bacio, mi proietto col piccolo verso l’uscita, e osservo gli altri risalire paciosamente lo stradone verso la scuola, con il loro passo dell’obeso (anche senza essere obesi) e la camminata quasi stanca. Quelli che lavorano no, non li vedi, passano veloci come Beep Beep inseguiti dal Coyote. Lancio il piccolo nell’aula della scuola materna, poi mi pento, rientro, lo ribacio, salgo in macchina e mi appresto a percorrere 32 Km per andare al lavoro.
A proposito, Buongiorno.

venerdì 24 settembre 2010

Preparazione visita di controllo annuale del pediatra


Eroi Marvel

Prima parte, io che preparo i bimbi alla visita del pediatra
“Allora bimbi, domani pomeriggio andiamo dal pediatra, fa solamente un controllo, vi pesa, vi misura, vi guarda gola, orecchie, controlla la respirazione”
“Ci guarda anche il pisellino?”
“Si, vi guarda anche il pisellino, ma è normale, è un medico e vuole controllare che vada tutto bene. Anche mamma va da un medico che si chiama ginecologo e che le controlla la passerotta.”
Seconda parte, i bimbi parlano al babbo della visita che avranno nel pomeriggio
“Babbo, oggi andiamo dal dottore, forse ci controlla il pisellino, e anche la passerotta di mamma!”.

venerdì 17 settembre 2010

Il "mio" primo giorno di scuola


Squalo

È stato 33 anni fa.
No, non è vero, è stato ieri. Quello di 33 anni fa mi ha lasciato alcune immagini di grembiuli bianchi, fiocchi azzurri, e bimbi in lacrime in classe.
Ieri mio figlio più grande ha iniziato la scuola, col suo grembiulino nero, le scarpe da ginnastica, e lo zaino. Ha tirato sassi agli alberi con un amichetto, finchè non hanno chiamato la sua classe, l’Elefante. Si è avvicinato all’ingresso, poi hanno chiamato il suo cognome, si è voltato per avere da me conferma che fosse davvero lui, ho fatto cenno con la testa, ha sorriso ed è entrato. Mi è venuto da piangere. Eppure era un cucciolo così piccolo, mi faceva le fusa in braccio a Milano e poi ha camminato a Genova, mentre a Livorno ha imparato a nuotare. Aveva il pannolino e le gambette magre, adesso è biondo come un tedesco abbronzato e porta il 33, mi racconta le sue giornate e mi chiede quanti anni ho. E il bello ha da venire.

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Per fortuna che ci sono i livornesi. Delle tre classi, Elefante, Tartaruga e Camaleonte, quest’ultima è stata davvero difficile da metabolizzare. Il Camaleonte, sulla bocca dei genitori, è diventato prima una lucertola, poi un geco e alla fine un ramarro. Certo se avessero scelto le classi dell’Orata, della Cernia e del Favollo sarebbe stato tutto molto più semplice.

giovedì 9 settembre 2010

Aiuto, il temporale!


Noi

Aiuto, il temporale
“Ho paura!”. Appena parte il primo tuono il piccolo si mette a piangere. Il temporale è proprio sopra di noi, fulmini e tuoni sono quasi contemporanei, e la pioggia cade scrosciando.
“I tuoni sono solo due nuvole che si scontrano, ed essendo cariche di energia fanno anche partire un fulmine. È come quando ti do un bacio (e gli do un bacio sulla guancia), faccio un grande schiocco e ti trasmetto energia ed amore”.
Non è molto convinto.
“Guarda che le nuvole sono come dei bimbi che giocano, si rincorrono, a volte si scontrano. Se proviamo a chiedergli qualcosa magari ci rispondono: ehi tu come ti chiami?”
BRRUUM
“Hai sentito, si chiama Bruno?”
Il grande comincia a divertirsi, e grida verso il cielo. Scopriamo che una nuvola si chiama Laura e sta giocando con Bruno, che tra poco andranno da un’altra parte a fare un po’ di baccano, e che si stanno divertendo un sacco. Il piccolo si diverte un po’ meno. Ha ancora quella faccia perplessa di prima, le sopracciglia in giù come chi sta per piangere, e gli occhi spauriti.

Vabbè, ci ho provato.