Com'e' dunque il bambino normale? Forse si limita a mangiare, crescere e sorridere dolcemente? No, non e' affatto cosi'. Il bambino normale, se ha confidenza con la madre e il padre, supera davvero se stesso. Col tempo, sperimenta la sua capacita' di provocare scompiglio, distruggere, spaventare, logorare, devastare, ingannare e trafugare...
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott

martedì 15 giugno 2010

I miei figli e mia nonna


Mamma annega arriva babbo e la salva

I bambini sono curiosi. Mia nonna ha molte cicatrici e molti anni. I bambini fanno domande.
“Cos’è questa?” Indicando un ginocchio.
“Sono caduta un giorno in salotto e mi sono rotta un ginocchio”. Io ero piccola e me lo ricordo. Vivevamo in una casa enorme sui canali della Venezia livornese, andavo in bici in corridoio ed in salotto tenevamo un canotto gonfiato con i remi a bordo. Forse cadde lì. E aspettò come ha sempre saputo fare, magari brontolando ed imprecando, ma aspettò che tornassimo a casa. Un’operazione e 14 punti.
“E qui?” puntando ad una lunga cicatrice sulla gamba.
“Mi ha investito quella malidetta, ed ora ho una placca di ferro mentre sul calcagno ho un chiodo”.
I bimbi ridono. Mia nonna si ricorda della grande cicatrice sulla pancia. Non si vergogna, se aveva poco pudore da giovane adesso ne ha anche meno. Si tira su il vestito e mostra una pancia bianca e tonda con una lunga riga. “M’hanno votata!”, esclama, che sembrerebbero le elezioni, invece vuole intendere che l’hanno vuotata degli organi riproduttivi. Si butta giù il vestito e continua “Insomma mi hanno levato tutto”. I bimbi sono esterrefatti e ridono, guardano mia nonna come un trofeo da esporre, sono così sorpresi che non sanno quale domanda fare per prima.
Sono convinta che se potessero la porterebbero al loro asilo e mostrerebbero agli amichetti questa bisnonna sopravvissuta a così tanti tagli. Ed a due guerre.

venerdì 11 giugno 2010

Crisi di identità


Io e mio fratello

Stamattina mio figlio, quello di 4 anni, ha esclamato: “Mamma è vero che a volte i cattivi credono di essere buoni? E che i buoni pensano di essere cattivi?”. In realtà ha espresso un concetto davvero difficile. I cattivi probabilmente, privi di coscienza e di senso del giusto, penseranno di fare bene nella loro malvagità. I buoni invece, attanagliati dal senso del dovere e della bontà, penseranno di non fare mai abbastanza nel fare bene. Nel frattempo il piccolo ha starnutito, uno starnuto da 40enne. Mi volto e lo vedo impegnato a raccogliere col ditino la saliva rimasta sulla maglietta ed a ri-infilarsela in bocca.
L’importante è comunque non perdere mai la propria identità.