Com'e' dunque il bambino normale? Forse si limita a mangiare, crescere e sorridere dolcemente? No, non e' affatto cosi'. Il bambino normale, se ha confidenza con la madre e il padre, supera davvero se stesso. Col tempo, sperimenta la sua capacita' di provocare scompiglio, distruggere, spaventare, logorare, devastare, ingannare e trafugare...
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott

venerdì 5 febbraio 2010

Ginnastica preparto


Zucca

La ginnastica preparto e’ davvero importante. Prima di tutto perche’ ti consente di conoscere altre future mamma che condividono con te la stessa condizione di cicciona ansiosa. Secondo perche’ ti permette di conoscere le ostetriche che ti potranno aiutare anche dopo il parto, dall’allattamento al bagnetto, come la mitica Maria di Livorno. Infine impari un po’ di ginnastica e respirazione. L’ostetrica Maria insiste’ molto sulla ginnastica dolce, distensiva, la respirazione diaframmatica e gli esercizi del perineo, che possono aiutare anche dopo il parto per prevenire problemi di incontinenza (tipo tossire e piscarsi nelle mutande, ridere e pisciarsi nelle mutande, saltare e pisciarsi nelle mutante) e prolasso dei genitali. Si possono fare sempre, per esempio adesso che sto scrivendo, concentrandomi sulla vulva piu’ che sull’ano. A chi stava andando troppo oltre la data presunta parto, l’ostetrica suggeri’ di fare l’amore tre volte al giorno. E di camminare. Non so chi segui’ quale dei due suggerimenti.
Personalmente non ne ebbi bisogno in quanto il mio primo bimbo nacque in anticipo e mi presentai ad una delle ultime lezioni del corso preparto con in braccio la prova pratica del mio apprendimento; un neonato in ciccia e pannolino. Ero completamente drogata dall’evento e penso di essere sembrata un alieno alle altre mamme ancora incinte.
Comunque gli esercizi del corso preparto che mi piacquero di piu’ furono quelli di visualizzazione, ovvero concentrarsi ad occhi chiusi e cercare di vedere il bambino dentro la tua pancia. Mi immaginai come un piccola luce che vagando illuminava le parti del corpo di mio figlio, dai piedini alle gambe, le braccia, la faccia. Forse lui mi fece anche un sorriso quando mi vide arrivare sottoforma di lucciola. Ripetei quell’esercizio piu’ volte, anche da sola. Mi aiutava a familiarizzare con quello che vedevo normalmente come una rotondita’ dall’esterno, e che finalmente diventava una creatura pulsante. Penso che anche lui fosse felice di vedermi, ed alla fine (anzi all’inizio!) decise di seguirmi fuori da quella cavita’ e di venire alla luce.

2 commenti:

  1. Ho utilizzato la tecnica della visualizzazione per immaginarmi il prolasso dei genitali.
    Non dormirò per giorni

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