Astronave
Stamani ho portato i bimbi a scuola ed alla materna. Di solito invece li vado a prendere. Sembravo una locomotiva con rimorchio. Io il treno, loro il rimorchio. Ho seriamente pensato di comprargli le scarpe con le ruote, attaccarli alla cintura e portarli veloce all’ingresso dell’edificio scolastico. Soprattutto al piccolo, che indugia sui fiorellini, le bacche d’alloro e le lumache infreddolite. Mi sono fatta largo tra un agglomerato di genitori coi loro bimbi, assiepati di fronte all’ingresso a parlare, disinteressati al prescuola. Noi invece si. Noi aderiamo e paghiamo per il prescuola. Spingo il portone a spinta, saluto, lascio il grande, lo bacio, mi proietto col piccolo verso l’uscita, e osservo gli altri risalire paciosamente lo stradone verso la scuola, con il loro passo dell’obeso (anche senza essere obesi) e la camminata quasi stanca. Quelli che lavorano no, non li vedi, passano veloci come Beep Beep inseguiti dal Coyote. Lancio il piccolo nell’aula della scuola materna, poi mi pento, rientro, lo ribacio, salgo in macchina e mi appresto a percorrere 32 Km per andare al lavoro.
A proposito, Buongiorno.