Com'e' dunque il bambino normale? Forse si limita a mangiare, crescere e sorridere dolcemente? No, non e' affatto cosi'. Il bambino normale, se ha confidenza con la madre e il padre, supera davvero se stesso. Col tempo, sperimenta la sua capacita' di provocare scompiglio, distruggere, spaventare, logorare, devastare, ingannare e trafugare...
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott

giovedì 30 dicembre 2010

L'alternanza

Adesso andiamo in alternanza, quando uno ha la febbre non ce l'ha altro, e viceversa. Speriamo di uscirne domani. Nel frattempo si è rotto l'umidificatore, ed il lettore DVD. Per fortuna marito ha riparato il lettore, e possiamo goderci qualche cartone di relax. Il grande ha un sacco di compiti, ed il piccolo annoiato dalla lunga permanenza in casa pensa bene di cancellarli appena lui li ha conclusi. Abbiamo sovrasfruttato i giochi da tavolo come UNO, Otto il maialotto che fa il Botto e Minotauro della Lego. Siamo passati ai puzzle ed ai disegni. Babbo Natale, potevi anche portarci un po' di guarigione sotto l'albero invece di questo virus corazzato?
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mercoledì 29 dicembre 2010

Effetto a catena

Ovviamente se uno dei tuoi figli ha la febbre, il secondo se la prende di conseguenza, e così il terzo se ne hai tre, il quarto e così via. Ovviamente succede nei giorni in cui sei in ferie ed hai programmato varie attività, visite agli amici, inviti, ecc... Annulli tutto, ti chiudi in casa, ed ingoi la chiave. La tua giornata è cadenzata da aerosol, antibiotico, pranzi, merende. Man mano che passano i giorni i tuoi figli sono noiosi 39 anche se hanno 37, ed anche tu non ne puoi davvero più. Devi solo aspettare. Probabilmente passeremo anche Capodanno a casa, ma potremo comunque festeggiarlo in differita come Fantozzi. Con tanto di orchestra e trenino.
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domenica 26 dicembre 2010

Ammalarsi il giorno di Natale

Ammalarsi il giorno di Natale è normale, per dei bambini. Sono come dei seguci, fiutano quando stai organizzando una vacanza o una semplice partenza e somatizzano la tua e la loro emozione con un bel febbrone. Solitamente succede che hai già preparato le valigie, non hai più niente di commestibile in casa a parte i biscotti della colazione, i negozi sono tutti chiusi per via delle festività. Il momento perfetto per una bella influenza. Bisognerebbe non dirglielo, che è Natale, o che si sta per partire. Per fortuna esistono i nonni. Ed il freezer.
Buon Natale!
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giovedì 23 dicembre 2010

Ibridità

“Mamma, esistono i figli gechi?”


“Si, se la mamma ed il babbo sono dei gechi viene fuori un gechino.”

“Ma come fanno a nascere i figli gechi?”

“Te l’ho detto, da mamma e babbo geco”

“E quali sono?”

“Ti ricordi, quelli che avevamo in estate sul nostro terrazzo, simili a lucertole marroncine, che si arrampicano sulle pareti”

“Ma se mamma e babbo sono gechi nasce per forza un figlio geco? Ci sono anche i bambini gechi?”

“Non bambini geco, o bambino o geco”

“ Ma come fanno a vedere?”

“....

Intendi ciechi! I bambini ciechi, o genitori ciechi!”

“Si, gechi!”

“OK, ripartiamo da capo”

giovedì 16 dicembre 2010

Mamme elastiche contro il consumismo, e Due Culi


“Mamma mi compri qualcosa?”


“Cosa vuol dire mi compri qualcosa? O uno ha qualcosa che gli piace molto e cerca di mettere da parte i soldini per comprarlo, oppure non è che si compra tanto per comprare, non ha senso, questo non ti dà la felicità.”

“Dai mamma una pallina da un euro!”

Io odio le palline da un euro. Primo: odio la pallina, che è di plastica, solitamente non riciclabile, viene buttata dopo 3 secondi che l’hai in mano, dentro c’è un troiaio. Quindi pallina=spazzatura=inquinamento.

“No, la pallina no, piuttosto ti regalo un euro lo metti da parte e poi ci compri un bel gioco che ti piace. E poi le palline sono acchiappacitrulli, ti mettono nella galera degli acchiappacitrulli come Pinocchio”.

Dovrebbero farle davvero, le galere per acchiappacitrulli.

“Mamma non è vero...dai mi compri un acchiappacitrulli?”.

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È mattina, ci siamo appena svegliati. Il piccolo vaga per la cucina, poi viene da me.

“Mamma guarda ho due culi!”

“Si dice sedere.”

“Ho due sederi!”

“Amore, sono le chiappe, sono due e formano il sedere.”

“No, ho due sederi, uno di qui, uno di qua, e questo taglio nel mezzo che è la fine.”

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giovedì 9 dicembre 2010

Caro Babbo ...

"Caro Babbo Natale, per Natale vorrei un Power Ranger rosso grande che si trasforma in leone grande e in moto grande. Per mio fratello, un Power Ranger piccolo che si trasforma in moto piccola".

L'importante tra fratelli è volersi bene.

Eventi da segnalare: Il Rigiocattolo 2010

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giovedì 18 novembre 2010

Dermatite atopica

Uno dei miei figli ha sofferto, quando era più piccolo, di dermatite atopica. Scordatevi di capire la causa; la medicina si limita a curarne i sintomi ed a vagliare ipotesi su qualche corrispondenza causa effetto ed una sospetta ereditarietà. La dermatite atopica si manifestò dopo lo svezzamento, per cui facemmo delle analisi del sangue, delle feci e delle urine per collegarla ad una forma allergica. Scoprimmo una allergia non troppo marcata alle proteine del latte. La dottoressa allergologa che ci seguiva all’epoca ci suggerì di provare per un periodo a seguire una dieta senza latticini, integrata con calcio, per verificarne gli effetti. Nonostante la dieta, come la dottoressa si aspettava, non notammo particolari miglioramenti sulla pelle del bimbo, che continuò ad essere molto secca alle giunture (incavo del ginocchio e del gomito), alle guance e nella zona pannolino. La dottoressa ci spiegò che la dermatite atopica si accompagna spesso con allergia alle proteine del latte, ma una dieta senza latticina non ne migliora i sintomi. Quindi riprendemmo l’alimentazione normale. Notai comunque una certa sensibilità; se esageravamo coi latticini la pelle si faceva più pruriginosa, il contatto con alimenti tipo il gelato provocava una subitanea reazione epidermica, nelle giornate fredde e secche o nei cambi di stagione l’aspetto peggiorava, mentre d’estate, con l’esposizione al sole ed il contatto col mare, la pelle diventava morbida, vellutata, e spariva quel fastidioso prurito. L’effetto prurito si presentava spesso anche la notte, interrompendo il sonno del bimbo.

Su suggerimento del medico che ci seguiva con controlli cadenzati, cercai di privilegiare tra i latticini il parmigiano stagionato almeno 20 mesi e lo yogurt. Inoltre, senza esagerare con le proibizioni, cercammo di portare avanti una dieta molto varia. Questa fu, secondo il medico, la precauzione più efficace, che comunque tutti dovremmo seguire, che aiutò il bimbo a guarire. La dermatite atopica tende infatti a scomparire con la crescita, se coadiuvata da qualche accorgimento. Un soggetto allergico tende comunque a manifestare qualche reazione eccessiva a elementi cosiddetti allergizzanti, e spesso la dermatite si trasforma col tempo in allergia alla polvere o fenomeni asmatici.

Comunque il medico ci suggerì alcuni alimenti allergizzanti da presentare con moderazione (salumi, cioccolata, fragole, kiwi, banane, pomodoro, ed altri). Inoltre usavamo molte creme, alcune a base di cortisone per le fasi acute, ma senza esagerare. Il cortisone tende infatti ad assottigliare lo strato epidermico, e se se ne abusa, a peggiorare l’irritazione cutanea. Avevamo e abbiamo altre creme molto idratanti da usare quasi quotidianamente, soprattutto nelle giornate fredde e secche, durante i cambi di stagione quando certi fenomeni si acutizzano, oppure dopo un bagno in piscina (il cloro infatti secca molto la pelle, sciacquare bene il bambino dopo la piscina ed idratare). Da evitare creme con profumi o aromatizzate, usare solo creme idratanti specifiche (Locobase Repair, Creme Bio Nike apposite, Enydrial, ed altre). Quando ancora portava il pannolino, mettevamo dei fazzoletti di cotone per evitare il contatto con la carta, ed in estate lasciavamo il bambino nudo e libero, pazienza per i pavimenti o i vestiti da lavare. Nell’estate tra i due ed i tre anni andammo tutti alle terme di Comano, in Trentino. La dottoressa ci segnò dei bagni e riuscimmo a far fare le terme al bimbo senza spendere una fucilata. Soggiornavamo a San Lorenzo in Banale, a metà tra Comano ed Andalo, dei luoghi comunque bellissimi dove trascorrere due settimane. Tra l’altro l’aria pura di montagna giova molto alla dermatite. I bagni si rivelarono molto efficaci, e la struttura è adeguata per i bambini, per cui consiglio questo tipo di terme a tutti i bambini che presentano dermatite atopica. Inoltre vengono proposti dei corsi di psicologia per i genitori. La dermatite provoca infatti un dilaniante effetto a catena: mi gratto, mi innervosisco perchè mi gratto, mi gratto ancora di più. Spesso i genitori provano l’impulso, ovviamente sbagliato, di legare i propri figli piuttosto che vederli grattare così violentemente. Così si elimina solo il sintomo e non la causa, e si colpevolizza incosciamente il bambino per il fatto che si gratti. Mantenere la calma può comunque essere difficile, sebbene sia importantissimo. Un facile accorgimento può essere quello di mantenere sempre le unghie delle mani corte e pulite, per evitare ulteriori graffi o infezioni. In casi estremi qualcuno ricorre a calzini o guanti di cotone alle mani dei bambini piccoli per evitare che si graffino troppo da soli.

Anche adesso che mio figlio è praticamente guarito, essendo comunque molto sensibile e presentando talvolto prurito ad esempio alle gambe e sulla schiena nei cambi di stagione, seguiamo comunque degli accorgimenti:

• Dieta varia

• A contatto con la pelle solo indumenti chiari e di cotone (i coloranti possono essere allergizzanti), quindi mutandine e magliettine intime chiare

• Per l’igiene quotidiana usiamo solo sapone di marsiglia puro, per il bagnetto usiamo l’Aveeno, che trovate anche al supermercato

• Abbiamo sempre a disposizione creme idratanti specifiche per la dermatite, rivolgetevi in farmacia

• Abbiamo una crema al cortisone per i momenti di grande prurito e irritazione

• Il mare e la montagna fanno benissimo per la dermatite

• In lavatrice usiamo sapone di marsiglia, pochissimo ammorbidente in quanto l’ammorbidente resta sugli indumenti, quindi deve essere di buona marca e di marsiglia. Ultimamente uso l’aceto al posto dell’ammorbidente e l’effetto è ottimo. Non temete, non resta l’odore sui vestiti.

• Mantenere le unghie delle mani corte e pulite.



All’ultimo controllo eseguimmo un prick test, che evidenziò una leggera allergia alla polvere/acari, mentre quella alle proteine del latte era sparita. Il medico mi spiegò che appunto queste forme allergiche tendono a mutare, e mi suggerì qualche altro semplice accorgimento, tipo:

• Non usare tende lunghe alle finestre

• Minimizzare il numero di peluche, soprattutto in camera da letto. I peluche si possono lavare, tenere in freezere per uccidere gli acari, aspirare con l’aspirapolvere.

• Non spolverare col bimbo in casa, altrimenti si fa un aerosol di polvere.

• Minimizzare il numero di tappeti e lavarli.



Basta, ho scritto un trattato. Spero che sia utile.