Com'e' dunque il bambino normale? Forse si limita a mangiare, crescere e sorridere dolcemente? No, non e' affatto cosi'. Il bambino normale, se ha confidenza con la madre e il padre, supera davvero se stesso. Col tempo, sperimenta la sua capacita' di provocare scompiglio, distruggere, spaventare, logorare, devastare, ingannare e trafugare...
All'inizio, ha un assoluto bisogno di vivere in un ambiente pieno d'amore e di forza (e quindi di tolleranza) - altrimenti avra' troppa paura dei suoi stessi pensieri e delle sue fantasie per progredire nel suo sviluppo emotivo.
Donald Winnicott

giovedì 15 aprile 2010

Radar



I bambini sono dei radar, almeno rispetto allo stato d’animo dei genitori. Ci avete mai fatto caso? Sono nervosi se voi siete nervosi, sono sereni e allegri se anche voi lo siete. Per questo nelle giornate no pensiamo “Proprio oggi che ero distrutta, hanno fatto il diavolo a quattro”. Oppure in quelle si “Oggi la giornata è andata molto bene, ed anche i bimbi sono stati bravissimi”.
Non sempre comunque è possibile essere al cento per cento, e talvolta le cose rischiano di precipitare se non si esegue una brusca virata. Ieri pomeriggio stava diventando l’epilogo di uan giornata no. Soprattutto per me e per il grande. Sarà per via della recita, mi sono chiesta, che di nuovo il grande si rifiuta di fare. Sarà per via della didattica di questa maestra che li fa solo lavorare, mette le tabelle a punteggio per chi mangia di più a mensa, organizza eventi per gloria personale più che per far divertire i bambini. Si, sono la solita mamma che si lamenta della classe insegnanti. Anche se a dire il vero è la prima volta che ho da ridire su qualche maestra. Ma taccio, per rispetto di chi cerca di fare bene il proprio lavoro, ma soprattutto taccio coi bambini, che non devono sentire il mio disagio. Cerco solo di convincerli a fare del loro meglio ed a comportarsi bene in classe. E poi eravamo tutti molto stanchi, Aprile dolce dormire. Eppure questa faccenda del radar...capiranno pure con chi ho maggiore complicità tra amici e conoscenti e con chi meno.
Fortuna che ieri sera sono arrivati i cugini più grandi, con un carico di figurine degli eroi Marvel. Bastava poco per virare al sereno.

2 commenti:

  1. Le cose che si dicono sono meno evidenti per loro che non quelle percepite.
    Tipo la mamma che guarda la maestra con sbuffi di vapore che le escono dalle orecchie o da un altro orifizio non accrescono la voglia di vestirsi da canguro. Niente che non possa essere curato con una figurina dell'uomo ragno che vomita

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  2. Ma come si fa a dire ad una classe di bambini livornsei che "Boia" è una parolacca e che non deve essere detta? Ci vuole Hulk viola, per rimediare.

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